Piantedosi: "Finita la latitanza degli stragisti"
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Piantedosi: “Finita la latitanza degli stragisti”

Matteo Piantedosi

Il ministro dell’Interno Piantedosi commenta la cattura del boss di Cosa Nostra Messina Denaro parlando di intercettazioni e ergastolo ostativo.

“La cattura di Matteo Messina Denaro segna una svolta storica. Finisce la latitanza dei grandi mafiosi stragisti” ha detto il ministro Piantedosi a Porta a Porta ricordando però che “Resta una mafia che già aveva virato da tempo e ha capito che non era pagante la violenza portata alle estreme conseguenze. Resta una mafia per certi versi meno eclatante ma non meno insidiosa”.

Il ministro ha spiegato che ad oggi ci sono “4 latitanti di massima pericolosità e 65 di secondaria ma non certo di minore importanza”. Il responsabile del Viminale precisa che “come dimostra il caso di Matteo Messina Denaro non esistono casi freddi, e anche dopo 30 anni un caso può essere risolto”. Piantedosi risponde anche alle voci che sono circolate sul fatto che il boss si sia in un certo modo consegnato dicendo che questa possibilità è stata esclusa anche dagli inquirenti. “Nella maniera più assoluta, non c’è nessun retroscena. Si è comportato fino alla fine da latitante”.

Matteo Piantedosi
Matteo Piantedosi
Leggi anche
Meloni sente Macron: “Urgenti misure per controllare frontiere Ue”

“Intercettazioni mai messe in discussione”

Un altro tema su cui si sono sollevate polemiche è quello delle intercettazioni, grazie alle quali la Procura di Palermo è riuscita a catturare Messina Denaro. “Le intercettazioni non sono state mai messe in discussione, men che meno per i reati di mafia e terrorismo” ha dichiarato il ministro Piantedosi che ha precisato che nessuno nel governo, né il ministro della giustizia né tantomeno la premier hanno messo in discussione l’efficacia di questo strumento investigativo. “C’è stata una discussione su annotazioni critiche rispetto ad un uso distorto che ha visto rivelazioni che non avevano nulla a che vedere con le indagini”.

Stessa linea nell’intervista al Corriere della Sera in cui Piantedosi ribadisce che “questo arresto è un risultato limpido, senza retroscena. Chi cerca di banalizzarlo e minimizzarlo, di metterlo in dubbio, di mortificarlo, fa un grave errore commesso in malafede”. Il ministro degli Interni, quindi, respinge le accuse dicendo che “Il merito e il plauso vanno ai magistrati e a tutti gli appartenenti alle forze di polizia che hanno svolto un grande lavoro per assicurare alla giustizia tanti fiancheggiatori di Messina Denaro”.

Una vittoria per tutto il mondo, dice Piantedosi sottolineando che “la lotta contro la criminalità non ha confini e non ha colori politici. E’ una vittoria di tutti. Interpretare questo successo con la logica delle divisioni non porta da nessuna parte”. Il Viminale sostiene anche la fermezza della premier nel difendere l’ergastolo ostativo lodandola come una “scelta giusta e chiara contro la mafia”. Secondo il ministro la guerra contro la mafia non può concedere vantaggi, per questo è pronto a valutare cambi della Costituzione.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 18 Gennaio 2023 10:58

Meloni sente Macron: “Urgenti misure per controllare frontiere Ue”

nl pixel